Lettrici/Scrittrici: Ester è sveglia. Io invece non sono una strafica (secondo Filippo)

Ho un sacco di post in sospeso..cioè più che altro pensieri, emozioni…

Ma anche una lettrice/scrittrice che ho lasciato indietro, e che è arrivato il momento di recuperare

Chiamiamola Ester (non so davvero perché ma m’è venuto questo nome…di solito tutti i nomi fittizi, come gli altri particolari camuffati, hanno sempre un senso che li lega agli originali reali…anyway)

Ester mi ha scritto due mail che vale la pena pubblicare

E non solo, le ho chiesto se ci andiamo a bere un caffè per conoscerci. Più avanti quando sarà più libera dagli impegni di studio, magari ci riusciremo.

Iniziamo dalla prima mail:

 

“Ciao, ho visto il tuo blog e mi piace molto! Anche io uso tinder, ma per me è diventata quasi una droga: ho la fortuna di essere carina e spigliata e mi so giocare le mie carte, e tutto sommato sono anche discreta nell’evitare squilibrati, stalker e veri maniaci. Il problema è che son diventata una maniaca io stessa. Mi spiego: mi son iscritta a Tinder a novembre, e da allora ogni scusa è buona per cuccare. Lo faccio soprattutto quando sono a Milano (dove studio) e quando mi faccio weekend in grandi città. Credo di avere un problema con Tinder: se il ragazzo ispira, ci finisco quasi sempre a letto la sera stessa o anche prima. E poi cancello il match e non lascio nessuna traccia. Mi sono fatta una settimana a Londra da sola e ammetto che mi sono divertita. La cosa positiva è che puoi fartene quanti vuoi e non passi per troia, la cosa negativa è che troia sotto sotto lo diventi. E che perdi il gusto del “chissà se gli piaccio”. L’ultima sera avevo deciso di chiudere Tinder e vedere se qualcuno mi avrebbe provato a rimorchiare: mi son vestita davvero sexy (secondo me) e pure assecondando la famosa richiesta che i ragazzi fanno su Tinder e che tu hai descritto (quella della gonna, per capirci). Mi son divertita meno, i tempi (specie quelli degli inglesi -quasi tutti cessi- e stranieri) sono mooolto lunghi, e quindi ho acceso Tinder, e dopo due ore ero già che facevo i quattro salti in padella con un ragazzo norvegese. Bho non so perchè ti racconto questo. Forse dovrei andare dallo psicologo ahaha.
Ciao”

 

Bè io non ti conosco ma mi stai già simpaticissima Ester.

Riesci ad esprimere concetti forti con una leggerezza fresca e davvero innocente. Riesci a comunicare nel modo giusto il tuo pensiero in materia di dating online (ok sarebbe più giusto dire online dating ma a me proprio non viene), un pensiero diciamolo precoce rispetto al pudore italiano.

 

“Hey, io non so quanto tempo avrò da qui a giugno perché ho molto da studiare anche se forse un caffè lo ricaveremo magari a inizio maggio! Cmq la mia prima esperienza con Tinder è stata disastrosa perché la usavo solo per flirtare in maniera più o meno innocente, era un periodo in cui non ero felice e avevo solo bisogno di sentirmi corteggiata, come se avessi mille ammiratori fuori che sarebbero morti per me se solo l’avessi voluto. Il primo incontro mi son annoiata a morte, e mi son tolta per due settimane. Poi ho coniscuto una modella tedesca che mi ha spiegato che in realtà all’estero serve a tutt’altro, e allora ho provato a giocare più pesante e mi son lasciata andare, soprattutto con ragazzi erasmus e stranieri, e da lì è partita la rumba. E’ strano perché tanto lo odio, tanto lo amo (non è fantastico poter finire a letto con uno figo senza nemmeno scambiarsi il numero e poi cancellare il match???). La più bella esperienza l’ho avuta a Londra con sto ragazzo norvegese, molto carino tra l’altro. Mi trovavo a due km, e gli ho chiesto di raggiungermi. Eravamo imbarazzati entrambi (e io ero piuttosto “tirata”) e abbiamo bevuto due long island a testa. A un certo punto lui mi fa: “Now what?”. E io gli ho guidato le mani (NEL LOCALE). Siamo corsi in albergo, è stata l’unica volta che ho dormito con qualcuno di tinder. Il giorno dopo partivo, ed è l’unico con cui chatto ancora ogni tanto su whatsapp.

Non so perchè ti scrivo i fatti miei ma mi ispiri fiducia :-)!”

 

Anche tu mi ispira fiducia Ester….ti esponi sereneamente e onestamente. Certo c’è l’anonimato qua…

però ad esempio io l’ho fatto: c’ho messo la faccia. E’ successo recentemente, settimana scorsa (cioè sul serio settimana scorsa…il weekend che chiudeva la settimana del mobile a milano) Ho partecipato alle riprese per un documentario che parla di relazioni nate sul web.

Per la prima volta sono stata dall’altra parte…

Cioè di solito sono io a intervistare, m’è capitato per la radio e poi con l’università ho seguito qualche ricerca…e poi per la tesi…ho fatto proprio una ricerca su campo.

Questa volta invece sono stata io l’intervistata…anzi ho proprio recitato, tipo io che esco con Nina, io che faccio il caffè, io che dormo….

Per la seconda volta nella vita ho recitato dunque, ma questa volta me stessa. Quasi una pratica terapeutica (tipo lo psicodramma). La prima volta avevo interpretato una suora (giuro)

Comunque la vera protagonista delle riprese è stata Nina… che poi si chiama Pina.

Visto che con l’intervista ho tirato giù il velo di controluce, progressivamente mi sembra giusto iniziare a dare qualche informazione reale su di me anche qua sul blog, visto che poi questa cosa uscirà tra un sacco.

Non dico iniziare a dare informazioni “vere”… perché tutto quello che dico è già vero.

Però ci sono due modi per dire la verità. Il primo è quello che ho seguito finora, consiste nel dire la verità senza fare la cronistoria della realtà (che è il secondo modo), cioè significa estrapolare la verità per ricomporla creativamente in una nuova forma narrativa. Tipo un po’ come nella mitologia. Oppure nei sogni: l’inconscio pesca dalla memoria della vita da svegli, cioè dalla nostra esperienza di veglia, immagini, personaggi, dettagli, accadimenti e li ricompone creativamente così da riportare alla luce, almeno nell’esperienza onirica, quello che emotivamente c’è sfuggito.

Ester ad esempio mi sembra una che rielabora già molto da sveglia.

Cioè mi sembra una sveglia.

Non “facile”, “un po’ zoccola”, “sessualmente disinibita”.

Solo sveglia.

Perché ha capito che il modo giusto di vivere la vita è osare, mettendosi però in discussione, guardandosi indietro per misurare le distanze e le conseguenze del percorso che si sceglie di intraprendere.

“Osare” perché ancora c’è molto da fare in quanto a gabbie (mentali) e libertà.

Comunque un’altra informazione reale è che non sono una strafica

Come giustamente ha osservato un lettore/quasi scrittore, Filippo.

E’ uno che ha trovato in rete il blog e mi ha scritto. Dicendomi che era rimasto affascinato da me…ma che la cosa era strana perché non mi aveva mai visto in foto…cioè perché di solito a lui piacciono solo quelle belle. Così gli ho dato il mio contatto fb…quello reale.

Ecco le sue impressioni:

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Poi ci chiamiamo su skype

“Ciao Filippo”

“Ciao…” mi guarda (evidentemente qualche dubbio lo nutriva ancora)

ma niente: “nooo, non sei una strafica”

Ecco Filippo è un lettore del blog, un tizio che poteva sembrare un deficiente con incarnato tamarro, ma dopo la lunga chiacchierata su skype si è rivelato serio, simpatico, intelligente e mai banale.

E’ uno che per metà della vita ha fatto il fancazzista.

Poi ha scoperto la lettura e da otto anni non fa altro che leggere.

A me le vie di mezzo piacciono un sacco

Soprattutto quelle che oscillano da un opposto all’altro.

 

 

La canzone che posto di seguito si potrebbe ascoltare all’infinito, quasi ti manda in trance

ma ad un certo punto lo fai:

stoppi (la canzone e il cervello), ti alzi e ti metti a fare qualcosa…

 

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=RO4_g2wmFpA&w=560&h=315]

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