Si incontrano ad un bar di periferia, un posto un po’ sperduto scelto da lui. Era successo come spesso succede: si scorrono le foto, sembra che l’altra persone le piaccia, le prime battute e poi il fiume di parole. Giorni a scriversi pure un po’ troppo, ma le foto confermano che potrebbe evolversi bene. Fino all’appuntamento. Entrambi hanno alle spalle una consolidata esperienza di dating online. E quanti ormai non ce l’hanno…
Quindi lei lo sa, niente illusioni, 9/10 tra le foto e la realtà c’è uno scarto insopportabile. A volte però la realtà ti sorprende, anche quando ti prepari al peggio e va ancora peggio di quello che t’immaginavi.
La scintilla non scocca fin dal primo sguardo, ancora da lontano mentre lo intravede seduto ad un tavolino ad aspettarla e si incammina verso di lui. Poi lui si alza per venirle incontro, e se poteva esserci qualche dubbio sul colpo di fulmine mancato, in una frazione di secondo lei affronta il peggio che s’era immaginata: un caffè veloce, tanti saluti e via, il tempo ormai è sempre troppo poco da ritagliare. Però le rimane sempre un po’ di umanità attaccata, quindi si lascia convincere a prendere una birra (piccola) e due parole inizia a scambiarle. Dura poco più di mezz’ora la conversazione, poi arriva al limite della sua umanità e inizia a congedarsi.
Lui insiste per accompagnarla alla macchina e a tradimento le ficca la lingua in bocca, va proprio sul sicuro come se avesse ricevuto chissà quali segnali. Lei reagisce cortesemente e cerca di salutarlo, ma lui insiste:
“Dai vieni da me”
“No guarda, preferisco tornare a casa”
Benché lei si sforzi non riesce ad allineare i suoi modi gentili con lo scaricatore di porto che ha dentro in quel momento. A quel punto vuole solo andarsene. Ma lui niente insiste e inizia a risentirsi:
“siete tutte uguali”
“è tutta una tattica la tua”
(cazzo sei da ricovero).
Lui ormai è contrariato e gioca la sua ultima carta, in modo solenne, è l’ultima chance:
“Se non vieni da me ORA, io non ti scrivo più”
APPUNTO