Un Post Serio: Caro Lettore…

Mi sembra arrivato il momento giusto per metter giù due precisazioni. L’avevo già fatto qua

http://www.parodiedirelazioni.it/io-e-il-blog-part1/

http://www.parodiedirelazioni.it/io-e-il-blog-part2/

 

Ora lo voglio provare a fare in maniera più compiuta e seria. Diverse sensazioni mi spingono verso questa direzione. In particolare il commento di un lettore, il passaggio dal vecchio (sito) al nuovo e poi proprio la serietà in generale della vita stessa che talvolta (ma non sempre!) si impone.

 

Il commento del lettore è questo:

 

Buona Serena,

non se la prenda a male, ma scrive a singhiozzi e paventa un intercalare giovanile che già dopo poche scrollate ha un che di stucchevole.
Un flusso di coscienza posticcio non emoziona.. se è carico di pensieri così ben formati da rivelare l’operazione.
Riesci meglio quando evochi immagini, coni parole nuove.
L’oggetto di tutto è la comunicazione? Puoi fare di meglio che censire e riportare.
Comunque ogni tanto ti seguo. Ciao ciao

 

 

Caro Lettore ti giuro che il flusso non è posticcio.

Anzi è il mio modo di scrivere liberamente…certo mi sembra sempre di avere l’urgenza di comunicare cose complesse e complicate (perché riguardano le emozioni?)…cose che io stessa neanche capisco bene…ma scrivendo (cioè davvero mentre schiaccio i tasti) riesco a dargli una forma, che è questa…cioè il flusso posticcio che tanto poco ti piace, ma che alla fine però qualche significato sensato secondo me lo restituisce…e sia sul piano del ragionamento sia su quello emozionale <3

tutto quello che vuoi, ma credimi te lo giuro, meno posticcio di questo non ho mai scritto nulla

anyway

 

La comunicazione non è l’oggetto del piano narrativo di questo blog. Anzi credo che la comunicazione sia difficilmente oggettivabile una volta per tutte. L’oggetto del piano narrativo di questo blog è il concetto di virtualità. Anche la virtualità d’altra parte è difficilmente oggettivabile, nel senso però che può assumere diverse forme, anzi infinite direi, ma tutte con lo stesso obiettivo. La virtualità infatti (a mio parere) dietro diverse sfaccettature è una cosa sola: una distanza necessaria e irrinunciabile, aprioristica direi. Rappresenta il fatto che per quanto possa esistere un noi (<3) questo sarà per sempre formato da un io e un te, e lati nascosti che molteplici processi di conoscenza (e comunicazione) possono continuamente ribaltare. La virtualità è quella distanza che non scegliamo e che ci divide dagli altri, secondo diversi gradi, ma che al contempo può proteggerci e quindi permetterci di entrare in relazione intima… paradossalmente.

Ecco: -far riflettere su questo- è l’oggetto di questo blog.

Caro lettore non posso ne voglio piacere a tutti i costi, per cui accetto volentieri le tue critiche che (se posso permettermi in my opinion) sono un attimino troppo severe, ma non nel contenuto (voglio dire quella appunto rappresenta la tua opinione che rispetto) quanto nella forma, sprezzante direi. Ecco il tono sprezzante non mi piace, mai. D’altra parte mi fa piacere sapere che nonostante la tua opinione ogni tanto mi leggi <3 (a volte il flusso forse funziona?…)

Quindi se la comunicazione non è l’oggetto né l’obiettivo di questo blog (nella stessa misura in cui tra l’altro sta alla base di qualsiasi performance culturale), lo è invece quindi più che altro, e oltre il concetto di virtualità, la volontà di far riflettere.

Ecco (e mica per menarmela) potrei anche scrivere articoli scientifici sugli stessi argomenti toccati col flusso posticcio, l’ho anche fatto, ma scusa che palle, non mi va. Se mi fosse andato chessò avrei provato a vincere un dottorato…proprio per farlo di mestiere ad esempio. Ma no, non mi va. Certo credo sia importante che esista chi si impegna a studiare la realtà che ci circonda raccontando scientificamente quello che analizza e le conclusioni a cui giunge. Ma è altrettanto importante secondo me il flusso (non posticcio). Anzi per certi versi, per (far) riflettere, è fondamentale.

 

e poi sì…

sono anche un filo permalosa

 

 

 

4 commenti su “Un Post Serio: Caro Lettore…

  1. Posticcio?? Volevo forse dire pAsticcio e mi son confuso.. ma sai ero affamato 😀
    Leggendo altri post ho visto che scrivi cose diverse, in modo diverso: le prime opinioni cambiano, così come i toni se indispongono.
    Ad ogni modo pensavo che fosse la comunicazione l’argomento di interesse, il valore della comunicazione nelle relazioni, e come cambiano entrambe le cose con le esperienze (e a volte l’utilizzo costante, e al limite la sostituzione.. la negazione..) di ambiti in cui l’interlocutore è virtuale, diversamente conoscibile. Se ti si legge con interesse, a mio avviso, è per la possibilità di una visione che contempli sia considerazioni antropologiche, sia esperienze ed emozioni, raccontate secondo la tua sensibilità. L’auspicio è di coltivare questo, che non è proprio un’analisi scientifica come quelle a cui accenni, ma è certamente un lavoro di sintesi. Se la sintesi riesce, può aiutare a riflettere in modo non taralluccioso, oltre che suscitare empatia per ciò che racconti.
    Saluti!!

    1. è vero non ho mai scritto nulla di scientificamente serio nel blog. l’ho fatto altrove però, ad esempio qua: http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8480
      credo però fermamente che non faccia per me, ma non perché snobbo…e nemmeno perché non mi sento in grado. credo più semplicemente di essere portata a fare qualcos’altro tipo questo blog appunto… comunque ti ringrazio un casino per i tuoi commenti e per l’attenzione che hai messo nel leggermi. <3

  2. Cara Serena, solo per virtuale casualità, stavo per dire per virtuoso incontro esistenziale, vengo a conoscenza della tua attività e delle tue riflessioni. Io pure ho nutrito un pregiudizio, ho pensato non trovarsi più, nell’epoca Samsung, persone disposte a percepire,riflettere,pensare. Trovo nelle tue osservazioni coordinate interessanti, tutte da sviluppare e recepire nel quadro generale della cultura, quella profonda,non accademica o peggio esibizionista e burocratica. Bellissimo quel che dici sul virtuale-reale,la solitudine, l’incontro umano,ecc. ecc… Ma, proprio, mi vuoi riportare a Recanati? Io, in quel colle, mi ci trovo bene. E da quel colle, infinito, ti saluto. Complimentandomi e rallegrandomi con te. Samsung non ci ha vinti !

    1. Caro Salvatore, non sai quanto bene mi fa leggere le tue belle parole! grazie
      No…ovvio non ci vince. Spessissimo è solo il tempo a decidere chi aveva ragione. D’altra parte è’ talmente ovvio che “alla fine” vince il bene…che a volte ce lo dimentichiamo
      (oggi mi sento ottimista, complice il tuo commento)

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